Il territorio molisano, già prima degli insediamenti sanniti e della costruzione delle antiche strade romane, viene a trovarsi Al centro di una complessa rete di tratturi, vie erbose che dai Monti dell’Abruzzo attraverso il Molise conducono sino alle pianure della Puglia. Negli ultimi secoli dell’Impero Romano emerge per la prima volta la parola tratturo: il termine latino “trattoria” indica il privilegio gratuito del suolo di proprietà dello Stato concesso ai pubblici funzionari esteso poi ai pastori.
I tratturi si presentano come strade uniche, come una sorta di meridiani e paralleli a formare una vera e propria rete che copre uniformemente il territorio.
Il forte legame tra territorio e transumanza segna profondamente le tradizioni culturali e sicuramente tuttora è possibile riscontrare una grossa influenza sia nelle strutture urbanistiche dei vari insediamenti urbani molisani e sia in alcune caratteristiche architettoniche di molti monumenti regionali.
Il tratturo che attraversa Sepino è quello che collega Pescasseroli (Abruzzo) a Candela (Puglia). Attraversa la città romana di Altilia – Saepinum e continua lungo la Piana di Sepino, dando nome all’omonima contrada.